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Congresso UDC



Per i centristi ora è il momento delle scelte a partire dalle amministrative - Udc, congresso scontato
Gino Pagliuso eletto segretario provinciale per acclamazione

 

E’STATO un congresso scontato quello provinciale dell’Udc che si è tenuto ieri al cinema Italia di Cosenza. Del resto gli equilibri all’interno dello scudocrociato cosentino sono consolidati ormai da tempo e agevolati dai successi elettorali che hanno portato, ad esempio, l’Udc a divenire primo partito nella città di Cosenza. Così Gino Trematerra ha ritardato di dieci minuti l’inizio dei lavori per permettere ad un’eventuale seconda lista di essere presentata. Di opposizione,  però, neanche l’ombra. Una sola la candidatura che ha permesso a Gino Pagliuso di essere nominato segretario provinciale per acclamazione. Insieme a lui, giusto per rispettare gli equilibri del partito, presidente è stato nominato Cataldo Russo. Il “direttorio” è composto anche da un vicesegretario che è Biagio Faragalli, capogruppo dei centristi al consiglio comunale di Montalto Uffugo, un ragazzo di soli 25 anni (tanto per confermare la linea verde del partito). Se il congresso si può definire scontato, questo non vuol dire certo noioso. I temi che sono stati sviluppati dal tavolo della presidenza sono attualissimi. Terzo Polo sicuramente è stata la parola più citata nei vari interventi che si sono susseguiti, affidati a Mario Tassone,  Michele Trematerra, Marisa Fagà, Alfonso Dattolo e Roberto Occhiuto. Quasi tutti hanno sottolineato come l’intuizione di Pierferdinando Casini, targata 2008, si sia nei fatti rilevata quella giusta. Quasi tutti hanno lodato l’avvento del nuovo governo Monti. Quasi tutti avvertono che il bello inizia proprio adesso, ora che sono in tanti a premere alle porte del partito. Michele Trematerra si è molto dilungato su questo tema, avvertendo tutti del pericolo dei peripatetici della politica. Come si concilia la rottura nazionale con l’accordo calabrese? Per i dirigenti centristi è un falso problema e certamente non è una questione di poltrone. «La scelta del 2008 - dice Trematerra - è costata a molti amici in termini personali. Noi non siamo a caccia di poltrone. Io stesso sono pronto a riconsegnare le deleghe a Scopelliti se me lo chiedesse, ma di certo non a ritirare il mio appoggio politico alla maggioranza che sta operando uno sforzo enorme per avviare una stagione di riforme in Calabria». Insomma la qualità della proposta politica e dell’azione amministrativa è la discriminante. Anche il deputato Roberto  Occhiuto avverte tutti. «Ora sembra che tutto vada bene, la scommessa del 2008 è stata pienamente vinta. Abbiamo messo in campo un gruppo  dirigente radicato sul territorio. Le vittorie elettorali, però, comportano anche grandi responsabilità. Se falliscono Monti e Scopelliti anche noi avremmo le nostre colpe. Adesso inizia la parte più difficile, quella della responsabilità e dell’impegno». In prima fila ad ascoltarlo anche il segretario dell’ApI, Ninni Urso. L’alleanza al comune di Cosenza è nei fatti. A livello regionale il consigliere Rosario Mirabelli sta dialogando in maniera proficua con Scopelliti. I rutelliani sono pronti a raccogliere la sfida. Dalle parti dell’Udc, invece, si è più cauti. Le elezioni politiche sono ancora di là da venire, i tempi per ragionamenti politici ci sono in abbondanza per tenere il doppio registro di lotta e di governo. Non così sul territorio, dove è ormai prossimo il voto di primavera. Lì si tratta di effettuare subito delle scelte che non saranno facili. Infatti in platea il congresso era certamente più vivace che sul palco. Si discuteva molto ad esempio della situazione di Castrovillari, dove i centristi potrebbero ritirare le deleghe alla giunta Blaiotta targata Pdl e garantire solo un appoggio esterno. Nei prossimi giorni ci sarà un doppio vertice interno al partito e con il sindaco Blaiotta nel quale dovrebbe venire fuori una decisione. Poi c’è la situazione di Cassano, dove l’Udc praticamente è un monocolore e il Pdl sta all’opposizione. Dopo la pronuncia della Corte Costituzionale che ha ribadito l’in - compatibilità fra la carica di sindaco e quella di consigliere regionale, Gianluca Gallo avvierà l’iter di decadenza e in primavera si dovrebbe arrivare al voto. 

 

fonte : Il Quotidianoi della Calabria

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