«Una sentenza che fa luce su una
grave stagione di sangue, culminata
nell’omicidio di un onesto ed
innocente padre di famiglia».
Così il sindaco di Cassano Ionio e
consigliere regionale Gianluca Gallo
commenta gli esiti del processo di
primo grado scaturito
dall’operazione di polizia
giudiziaria “Ultimo atto”,
conclusosi con la condanna dei
presunti mandanti ed esecutori di
due delitti della guerra di mafia
consumatasi in città tra il 2002 ed
il 2004 e dell’omicidio dell’operaio
incensurato Fazio Cirolla,
assassinato a Sibari il 27 luglio
del 2009 da un sicario che aveva nel
suo mirino altro e diverso bersaglio
umano. L’inchiesta, diretta dalla
Direzione distrettuale antimafia di
Catanzaro, era stata coordinata dal
sostituto procuratore Vincenzo
Luberto ed affidata sul campo ai
Carabinieri del Ros ed ai loro
colleghi della Tenenza di Cassano.
«Magistratura e forze dell’ordine –
afferma Gallo – hanno dimostrato,
coi fatti, che massimo è il livello
d’attenzione riservato a questo
nostro lembo di Calabria.
Confermiamo loro il nostro sostegno
perché l’azione di contrasto alla
criminalità organizzata possa essere
sempre più efficace ed incisiva».
Aggiunge il primo cittadino
cassanese: «La condanna dei presunti
responsabili della morte di Fazio
Cirolla, pure nella doverosa attesa
del compimento e conclusione degli
ulteriori, eventuali gradi di
giudizio, è la prima risposta ad una
famiglia che, senza colpa alcuna, ha
perso il proprio punto di
riferimento paterno, pagando un
prezzo altissimo. Il Comune farà la
sua parte fino in fondo, sotto il
profilo istituzionale e sotto quello
giudiziario, per lenire il dolore
d’una ferita che mai niente e
nessuno, purtroppo, potrà far
rimarginare».
Nel processo, definito dal Gup
distrettuale di Catanzaro con
sentenza giunta al termine del rito
abbreviato, il Comune di Cassano
Ionio s’era costituito parte civile,
rappresentato in giudizio
dall’avvocato Luigi Gullo. Le
ragioni dell’ente sono state
riconosciute meritevoli di
accoglimento: il danno patito sarà
quantificato in altra sede, nel
corso di specifico giudizio.
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