Il
consigliere regionale Gallo incontra
Antonio Lotito.
Il giovane lungrese, affetto da una
patologia degenerativa, affronta la
malattia col sostegno dei lavoratori
interinali ora a rischio
licenziamento. Dice Gallo: «Antonio è
un modello da seguire per chi ama la
vita. La politica non può arrendersi
sempre alla fredda logica dei numeri».
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Un giovane pieno di brio. La sua
passione, il canto. Da tenore sognava
di conquistare le scene ed il mondo.
Poi la malattia spezzò l’incanto. Con
il morbo che passo dopo passo lo
aggredì costringendolo immobile a
letto. Ma lui non s’è mai arreso. E
anche adesso lotta, con la forza del
sorriso e le arie dei suoi brani
preferiti, di cui ancora intona i
motivi con gioia e speranza.
Lui è Antonio Lotito. Ieri nella sua
casa di Lungro ha ricevuto la visita
del consigliere regionale Gianluca
Gallo, che ha voluto incontrarlo per
portargli un messaggio di fiducia. Il
giovane, infatti, ha affrontato
serenamente la malattia che lo ha
colpito contando sul sostegno,
prezioso e fondamentale, dei
lavoratori interinali in forza
all’azienda sanitaria provinciale di
Cosenza. Gli stessi che, per questioni
di ordine burocratico e finanziario,
dopo 10 anni potrebbero perdere il
lavoro.
Al termine dell’incontro, avvenuto in
forma privata, incontrando i
giornalisti, Gallo – che sulla
questione nei giorni scorsi insieme ad
altri colleghi ha presentato un ordine
del giorno in Consiglio regionale - ha
ricordato che «negli ultimi anni sono
falliti, per ragioni e responsabilità
varie, i tentativi di adottare
clausole di salvaguardia dei
lavoratori in questione, oltre che di
procedere alla loro stabilizzazione ed
assunzione, stante il blocco delle
assunzioni nel settore sanitario. Nel
tempo il loro contratto di lavoro è
sempre stato oggetto di continue e
ripetute proroghe e da ultimo l’Asp di
Cosenza avrebbe comunicato alle
organizzazioni sindacali la presunta
impossibilità di procedere ad
ulteriori rinnovi contrattuali in
proroga, alla luce di una
deliberazione della Corte dei Conti,
che censurerebbe il regime della
prorogatio in materia sanitaria,
ricollegandolo agli stringenti divieti
imposti dal rispetto delle esigenze
del piano di rientro sanitario». Ha
aggiunto l’esponente dell’Udc: «Una
decisione del genere, se confermata,
aprirebbe un grave vulnus non solo
sotto il profilo della difesa dei
diritti dei lavoratori, ma anche sotto
quello della garanzia del diritto alla
salute dei cittadini residenti
nell’ambito del circondario
dell’azienda sanitaria provinciale di
Cosenza». Disagio che, nel caso di
Antonio Lotito, sarebbe senza
soluzione. «Proprio in nome di Antonio
e di quanti come lui combattono ogni
giorno per tutelare il diritto alla
vita – ha aggiunto Gallo - è
necessario che la politica faccia fino
in fondo la sua parte ed imponga
criteri per una volta, se necessario,
anche in conflitto con le pur
comprensibili esigenze finanziarie: la
vita viene prima di ogni calcolo o
ragionamento». Ragion per la quale
l’esponente dell’Udc ha assicurato che
nelle prossime ore si renderà
promotore di ulteriori iniziative
volte a salvaguardare la posizione dei
41 lavoratori cosentini e, per questa
via, i diritti incarnati da cittadini
come Antonio Lotito.
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