«Sulle ferriti non temo confronti: se
la mia amministrazione non avesse
sfidato il ministero dell’ambiente,
l’Eni e persino la Corte dei Conti, la
bonifica non sarebbe mai partita.
Piuttosto, il nervosismo con cui si
risponde alle civili proposte del
centrodestra restituiscono una
terribile sensazione, e cioè che la
partita del risarcimento stia per
essere chiusa con accordi già presi,
in barba ai legittimi interessi della
città».
È quel che afferma il consigliere
regionale Gianluca Gallo, già sindaco
di Cassano dal 2004 al 2012, in
relazione alle affermazioni con cui
l’attuale primo cittadino, Gianni
Papasso, ha respinto l’ipotesi di
affidare ad una perizia tecnica il
compito di valutare l’esatto ammontare
dei danni causati dalla presenza di
ferriti di zinco sul territorio
cassanese, in vista di un’eventuale
intesa risarcitoria con l’Eni. «Credo
che Papasso sbagli di grosso – spiega
Gallo – quando afferma che a seguito
d’una recente sentenza del Tribunale
di Milano non sarebbe possibile, per
il Comune, chiedere eventualmente per
via giudiziale il risarcimento del
danno. E ciò non solo perché un’unica
sentenza, per di più di un Tribunale
di primo grado, non è legge né fa
giurisprudenza, ma perché trascura
dati fondamentali, che di certo
possono essere utili in sede di
trattativa». Seguono precisazioni: «Il
sindaco dimentica che la Procura di
Castrovillari ha avviato un’inchiesta
per ritardata bonifica: in un
ipotetico processo, peraltro secondo
un impegno già preso dalla mia
amministrazione, il Comune potrebbe
costituirsi parte civile ed ottenere
un risarcimento che non sarebbe
precluso dalle previsioni del decreto
Salva Eni». Prosegue l’ex sindaco:
«Inoltre, a proposito del decreto
salva Eni, vorrei sottolineare che
esso si applica solo se e quando tra
il ministero dell’ambiente e le
società interessate siano state
sottoscritte transazioni globali, e
non mi risulta che ve ne siano».
Aggiunge Gallo: «Per questo già da
sindaco avevo sollecitato con atti
formali l’espletamento di una perizia
tecnica in grado di dimostrare in
maniera inoppugnabile l’entità del
danno ambientale subito dal nostro
territorio, onde evitare una
determinazione dello stesso in via
equitativa. È quel che chiedo anche
all’Eni, sia per evitare che la
trattativa venga soffocata dalle
medesime polemiche insorte nella
vicina Cerchiara, dove l’accordo
siglato è finito addirittura al vaglio
della Corte dei Conti, sia per non
tradire il desiderio di verità e di
giustizia dei nostri concittadini».
Conclude Gallo: «Negli anni scorsi,
molte associazioni e diverse forze
politiche, alcune delle quali come Sel
sono oggi al governo della città,
hanno fatto da pungolo per tenere
accesi i riflettori sulla questione ed
evitare soluzioni poco chiare. Mi
auguro che con loro, come col resto
dell’intero centrosinistra e della
società civile, sia possibile
costruire percorsi comuni ed unitari
per consentire alla nostra città di
veder soddisfatti integralmente,
almeno sul piano risarcitorio, i
propri diritti».
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