«L’autostrada va completata, e pure in
fretta. Ma nell’attesa che ciò
avvenga, va comunque assicurata la
sicurezza sull’intera tratta, con
l’adozione dei necessari
accorgimenti».
È il messaggio che il Consiglio
regionale calabrese ha lanciato
approvando un ordine del giorno
presentato dal vicecapogruppo dell’Udc
in Consiglio regionale, Gianluca
Gallo. «Da ciò che anche il ministro
Passera nelle settimane passate ha
confermato - spiega l’esponente dell’Udc
- è emersa una verità inoppugnabile:
non solo, al contrario di quel che il
ministro auspica, i cantieri aperti
non chiuderanno i battenti entro il
2013, ma in ogni caso non vedrà mai la
luce, almeno non per i prossimi anni,
l’ammodernamento di 58 chilometri di
rete, per lo più in territorio
cosentino. E ciò perché i fondi
indispensabili non sono stati neppure
stanziati». Prosegue Gallo: «Rispetto
a ciò, l’intera classe dirigente
calabrese è chiamata all’impegno
comune, per ottenere risposte,
finanziamenti e celerità. Ma al tempo
stesso, una giusta battaglia di
civiltà non può distogliere
l’attenzione da ciò che comunque l’Anas
può e deve fare subito». Ovvero:
«Anche nei tratti della rete
autostradale calabrese in attesa dei
finanziamenti che ne garantiranno il
rifacimento, occorre assicurare gli
standard di sicurezza imposti dalla
legge e, ancor prima, dal buon senso e
dalla logica: in più punti di essi
sono presenti vecchi guard rail non
più a norma; molti svincoli sono
carenti di illuminazione, il piano
stradale si presenta segnato da
vistose e pericolose anomalie ed è del
tutto assente l’asfalto drenante. A
questa situazione è urgente porre
rimedio da subito, senza essere
costretti ad attendere i tempi tecnici
della progettazione e del
finanziamento, che da soli, per tacere
di quanto servirà aspettare per la
fase esecutiva, porteranno via anni».
Conclude Gallo: «L’ordine del giorno
approvato dall’Assemblea consiliare va
in questa direzione: pretendere dall’Anas
quel che ai calabresi comunque già
spetta: sicurezza ed efficienza. Ciò
che può essere fatto, non deve essere
rimandato oltre».
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