«La bonifica delle ferriti è
ufficialmente ultimata. È un risultato
storico, che va ora coronato con la
verifica degli interventi effettuati e
con il risanamento delle aree
limitrofe».
La notizia giunge dal Comune di
Cassano Ionio: la “Syndial”, la
controllata del gruppo Eni erede del
polo chimico crotonese dai cui forni
uscirono le ferriti messe a dormire
tra Sibari e Cerchiara, ha comunicato
essere giunta al termine la bonifica
dei siti contaminati presenti in
contrada Tre Ponti e Prainetta, nel
cassanese, ed in località Capraio, nel
cerchiarese. «Solo l’impegno
istituzionale degli ultimi anni –
commenta il sindaco del Municipio
cassanese, Gianluca Gallo – ha
consentito di spazzar via un incubo
protrattosi per tre lustri,
consentendo il ritorno alla speranza
d’un intero territorio. Un traguardo a
lungo inseguito, infine raggiunto
grazie al lavoro dei Comuni di Cassano
e Cerchiara ed all’operato della
Procura di Castrovillari, che con le
inchieste in campo ambientale ha di
fatto contribuito a tenere accesi i
riflettori sulla soluzione di
questioni vitali per le popolazioni
della Calabria citeriore».
E proprio alla Procura castrovillarese
il primo cittadino cassanese s’è
rivolto per chiedere un’attenta
verifica del piano di risanamento
portato a termine dalla “Syndial”, ma
pure perché si proceda senza ritardo
agli interventi di ricognizione e
studio sui terreni limitrofi alle aree
bonificate, che stando a quanto emerso
dalle indagini coordinate dalla
Procura castrovillarese, sarebbero
stati essi pure, negli anni, oggetto
di contaminazione di ferriti di zinco.
«Al riguardo», rende noto Gallo, «il
procuratore capo Franco Giacomantonio,
che ringrazio insieme ai suoi uffici
per quanto fatto con dedizione e
caparbietà, mi ha assicurato che
massima sarà l’attenzione della
magistratura anche sulle q uestioni
ancora aperte».
Conclude il sindaco di Cassano Ionio:
«Si chiude finalmente una tra le
vicende più tristi della storia
recente della Calabria citeriore, ma
il nostro impegno proseguirà affinchè
venga presto svolta quell’indagine
epidemiologica che sola può chiarire
ogni dubbio sull’eventuale
correlazione tra la presenza delle
ferriti e l’incremento delle patologie
tumorali nel comprensorio. Non ci
fermeremo, finchè verità non sarà
fatta».
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