Anche l’ultimo, disperato tentativo di
far loro salvo il posto di lavoro è
fallito. Ed ora in 1.500 rischiano di
rimanere disoccupati dal primo luglio.
A denunciare il caso, ancora una
volta, il presidente del Comitato
regionale di controllo contabile,
Gianluca Gallo. Nelle sue parole, la
storia degli oltre mille lavoratori in
precedenza inseriti nel bacino dei
lavoratori socialmente utili o assunti
con contratti a termine dalle
pubbliche amministrazioni e sui quali
incombe ora lo spettro della
disoccupazione, a causa delle
decisioni prese dal ministro
dell’istruzione Maria Stella Gelmini.
«In Calabria – ricorda Gallo, che sul
punto ha già presentato, nelle
settimane passate, un’interpellanza in
Consiglio regionale – sono circa 1.500
i lavoratori interessati da questa
situazione, occupati nelle scuole di
ogni ordine e grado, con contratto
part-time di 35 ore settimanali per
garantire le attività di pulizia. Per
loro si era programmato un percorso
occupazionale tuttavia drasticamente
interrotto dalla direttiva con cui,
sul finire del 2010, il ministro
Gelmini ha stabilito di non prorogare
i contratti in essere ed in scadenza
alla data del 30 giugno 2011,
disponendo invece che per ragioni di
economicità si proceda all’affidamento
delle stesse attività mediante
procedura di gara da esperirsi a cura
di ogni istituzione scolastica, nella
propria autonomia».
La questione, anche sotto la spinta
delle organizzazioni sindacali e della
mobilitazione istituzionale, era
divenuta il tema di un incontro
convocato proprio negli uffici del
ministero della pubblica istruzione.
La riunione, però, s’è conclusa con
una fumata nera. «Così dal primo
luglio – sottolinea Gallo - oltre un
migliaio di lavoratori calabresi e le
loro famiglie rimarranno senza lavoro
né fonti di sostentamento. Una
situazione insostenibile ed
inaccettabile, specie in una terra già
afflitta dalla cancrena della
‘ndrangheta, rispetto alla quale
necessario diventa l’intervento della
Regione. Per questo sollecito il
presidente Giuseppe Scopelliti e
l’assessore Mario Caligiuri ad
attivarsi con urgenza per approfondire
i contorni della situazione e,
soprattutto, ad intraprendere le
iniziative idonee a tutelare i livelli
occupazionali e salariali dei
lavoratori in oggetto, coinvolgendo il
Governo nazionale nella risoluzione
della problematica».
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