Nell’estate del 2010 era stato
denunciato in Procura da uno dei
partecipanti al concorso per
l’assunzione di tre nuovi Vigili
Urbani in forza al Corpo di Polizia
Municipale di Cassano Ionio, con
l’accusa di avere in qualche modo
interferito sul corretto svolgimento
delle prove concorsuali. Ma il Gip
presso il Tribunale di Castrovillari,
accogliendo la richiesta di
archiviazione avanzata dalla Procura,
ha riconosciuto che nessuna ingerenza
fu esercitata nel concorso e,
soprattutto, che la denuncia nei suoi
riguardi costituì solo, come scrive
ora il giudice per le indagini
preliminari nel decreto di
archiviazione, «un pretestuoso
tentativo di invalidare la prova di
concorso per il risentimento derivato
dal mancato appoggio al denunciante».
Protagonista suo malgrado della
storia, il sindaco di Cassano Ionio e
consigliere regionale Gianluca Gallo,
la linearità e correttezza del cui
comportamento personale ed
amministrativo è stata ora
riconosciuta, in coda alle indagini
effettuate dalla Polizia Giudiziaria,
sia dalla Procura sia dal Gip presso
il Tribunale di Castrovillari, che
hanno ritenuto non solo essere del
tutto infondate le accuse mosse al
primo cittadino cassanese, ma altresì
d’essere state le stesse ispirate
dalla volontà di piegarne la volontà
per intervenire in favore del
denunciante. Tentativo andato a vuoto
per il diniego dello stesso sindaco e
perciò «per ripicca», afferma sempre
il Gip, fatto oggetto di denuncia
penale. «Amministrare la cosa pubblica
– commenta Gallo – è difficile, come
dimostra l’incredibile vicenda di cui,
sostanzialmente, sono stato vittima.
Tuttavia, mai in questi mesi ho avuto
dubbi che la storia potesse conoscere
un finale diverso, forte della
consapevolezza di avere sempre agito,
nella mia vita politica ed
amministrativa, con rigore ed onestà».
Aggiunge il sindaco di Cassano Ionio:
«Ho atteso, sereno, che la giustizia
facesse il suo corso, fornendo nel
corso delle indagini massima
disponibilità e piena collaborazione:
era il minimo che potessi fare per i
miei concittadini e per la credibilità
dell’istituzione che rappresento.
Valuterò ora, insieme ai miei legali
ed a quelli dell’Ente, se agire in
giudizio per tutelare l’immagine mia
e, soprattutto, quella del Comune,
insieme a me arbitrariamente
trascinato in una storia assurda e
paradossale».
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