Emergenza amianto: arriva il via
libera delle Commissioni consiliari al
testo unico.
La notizia viene accolta con
soddisfazione dal consigliere
regionale Gianluca Gallo, che per
arginare l’emergenza e risolvere il
problema aveva presentato un progetto
di legge che, unitamente alle proposte
avanzate da altri consiglieri, è stato
trasfuso in un testo unico che ha ora
ottenuto il parere favorevole delle
competenti commissioni consiliari (la
Quarta, “Ambiente e territorio”, e la
Seconda, “Finanze”) e si appresta ad
approdare in Aula per il voto
definitivo.
Rilevante la portata della questione
che ha ispirato il provvedimento
normativo: in Italia, secondo un
recente studio del Cnr, le sole lastre
di eternit ancora stese su vecchi
capannoni industriali o sui tetti di
normali abitazioni occupano una
superficie pari a due miliardi e mezzo
di metri quadrati. Il rischio è che
tale pesante eredità possa incidere,
aumentandone la diffusione, su gravi
patologie dell’apparato respiratorio,
quali mesotelioma pleurico e carcinoma
polmonari e bronchiali. E ciò anche in
Calabria, dove secondo il Ministero
dell’ambiente sarebbero ad elevata
contaminazione da amianto diversi
Comuni, tra i quali Casole Bruzio,
Celico, Spezzano Sila e Zumpano, con
situazioni ugualmente preoccupanti,
anche se oggettivamente meno
rilevanti, pure numerosi centri della
Sibaritide e del Pollino. «Tra gli
scopi della proposta – spiega Gallo –
vi sono anzitutto la sperimentazione
di tecniche per la bonifica
dell’amianto e il recupero dei siti
inquinati; il sostegno alla ricerca
nel campo della prevenzione e della
terapia sanitaria; la bonifica di
siti, impianti, edifici e manufatti
contaminati; la difesa della salute
pubblica». Finalità da centrare
attraverso «la predisposizione di un
piano decennale regionale di tutela
dall’amianto, che sulla scorta di un
censimento degli impianti, degli
edifici, dei siti e dei manufatti
contaminati, da effettuarsi a cura
delle Asl in collaborazione con l’Arpacal
ed i Comuni, definisca le priorità
degli interventi di bonifica,
attivando al contempo idonee misure di
tutela della salute nei luoghi di vita
e di lavoro». Iniziative da finanziare
attingendo ai fondi europei, da
impiegare anche per stimolare
cittadini e le imprese a collaborare
in proprio, secondo le direttive
regionali e la normativa nazionale e
comunitaria, alle attività di
risanamento, da monitorare
costantemente, precisa Gallo,
«mediante l’istituzione di un registro
pubblico degli edifici industriali e
ad uso abitativo, dismessi o in
utilizzo; degli impianti, dei mezzi di
trasporto con presenza di amianto,
oltre che delle imprese che effettuano
attività di bonifica e smaltimento di
amianto, da affidare ad un apposito
nucleo, da istituirsi presso
l’assessorato alla salute».
In coda, la soddisfazione «per
l’importante, storico risultato
raggiunto: con il voto dell’Aula,
vedrà la luce un testo normativo
all’avanguardia e di cui certo la
Calabria aveva un gran bisogno».
|