La garbata lettera con cui ieri, dalle
colonne del “Quotidiano”, il signor
Prefetto della nostra provincia ha
fornito una limpida, ferma risposta
alla denuncia avanzata dall’ex
senatore Salvatore Frasca circa le
presunte ombre che graverebbero sulla
mancata definizione del mio status di
incompatibilità, trasuda un’evidente
sofferenza istituzionale, provocata
dall’essere un fedele servitore dello
Stato quale il signor Prefetto
trascinato suo malgrado, e senza
ragione alcuna, in una polemica
politica priva di un qualsivoglia
ancoraggio giuridico ed imbastita,
molto probabilmente, per conquistare
uno spazio di finta ed effimera gloria
pubblica.
Nulla ritengo di dover aggiungere alle
parole, tecnicamente ed umanamente
ineccepibili, del signor Prefetto, se
non il richiamo ad una strada già
tracciata: all’atto della mia elezione
a consigliere regionale, sul finire
dello scorso marzo, dichiarai senza
esitazione alcuna che avrei rimesso il
mandato da sindaco non appena fosse
stata avviata, dalla Giunta per le
elezioni del Consiglio regionale
calabrese, la procedura di decadenza.
Pur consapevole di tanto, attribuendo
al signor Prefetto il mancato
esercizio di ruoli e competenze che
una legge poco chiara gli demanda solo
astrattamente, senza indicazione
alcuna delle prerogative allo stesso
da riconoscersi per assicurare
un’eventuale, corretta, tempestiva
applicazione della norma, invece, il
mio predecessore sulla poltrona di
sindaco svela il suo unico, vero fine:
guadagnare una visibilità ormai
negatagli dall’elettorato, senza
curarsi del prezzo da far pagare alle
istituzioni per questa sua velleità.
Personalmente, proprio da uomo delle
istituzioni, non posso ignorare il
vulnus che questo comportamento
provoca. Per tale motivo, fedele ad un
impegno pubblicamente assunto, pure
nella consapevolezza di non avere
neanche per un istante violato la
legge o i principi etici della buona
amministrazione, rendo noto che non
oltre la fine della prossima
settimana, come da tempo peraltro
programmato, chiederò io stesso, alla
Presidenza del Consiglio comunale di
Cassano Ionio, di voler avviare la
procedura di decadenza del
sottoscritto dalla carica di sindaco,
nella certezza che ciò possa valere a
tutelare le istituzioni ed a
consegnare alle fragili memorie della
storia politica calabrese un esempio
spero finalmente positivo.
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