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La verità sulle ferriti di zinco

Segreteria politica
Consigliere Regionale Gianluca Gallo
28 giugno 2010

 

Infondate e strumentali. E probabilmente tese a nascondere le proprie responsabilità in ordine ad una vicenda pure ben nota ai Governi che si sono succeduti nell’ultimo decennio, essendo le aree di Cassano e Cerchiara siti di interesse nazionale.
Le dichiarazioni rese in Parlamento dal sottosegretario all’ambiente Roberto Menia, che in risposta ad un’interpellanza presentata da alcuni parlamentari dell’Udc ha affermato essere stata ritardata la bonifica dei siti contaminati da ferriti di zinco, presenti a Cassano e Cerchiara, dalla presunta illegittimità della progettazione predisposta per la bonifica da parte dei Comuni interessati, suscita la veemente reazione dei sindaci dei due centri, il cassanese Gianluca Gallo ed il cerchiarese Antonio Carlomagno. <<Il sottosegretario Menia – dicono Gallo e Carlomagno – ignora, non si quanto volutamente, la reale dinamica degli eventi. E soprattutto, non dice il vero quando afferma che la bonifica sarebbe stata rallentata per non avere i Comuni di Cassano e Cerchiara provveduto a predisporre una progettazione rispondente ai criteri di legge: il progetto c’è, esiste, e sia nella sua versione preliminare, sia in quella definitiva, è stato regolarmente trasmesso nell’autunno del 2008 alla Regione Calabria, che successivamente lo approvava con determina dirigenziale n. 1297/2008, ponendolo a base di regolare gara d’appalto ad evidenza pubblica, con pubblicazione del bando sulla Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea e su quella della Repubblica Italiana, nel pieno ed assoluto dei tempi e delle modalità previsti dall’accordo di programma quadro in materia di tutela e risanamento della Calabria, sottoscritto il 28 giugno 2006 con l’unico interlocutore istituzionale che i nostri Comuni hanno avuto, per precisa disposizione dello stesso ministero, in tutti questi anni: la Regione>>. Aggiungono i due sindaci: <<Alla luce di ciò, grave appare il tentativo di rovesciare sui Comuni le proprie incertezze: è stato il ministero a demandare alla sola Regione, ed ai Comuni interessati, il compito di procedere alla bonifica, disinteressandosi per anni della questione. È stato il ministero, in sede di conferenza di servizi, l’8 gennaio 2009, a limitare l’ambito di operatività del progetto di bonifica elaborato dai Comuni di Cassano e Cerchiara, circoscrivendolo alla rimozione e smaltimento dei soli rifiuti diversi dalle ferriti. Ed è stato sempre il ministero, successivamente, a non consentire di proseguire nell’azione di risanamento intrapresa con l’avvio del piano di caratterizzazione, riservando espressamente il prosieguo di tale attività alla Syndial e spogliando i due Municipi di ogni competenza in proposito, nonostante la loro contrarietà>>.
Concludono Gallo e Carlomagno: <<L’atteggiamento ondivago del ministero è la sola causa di ritardi e inadempienze ormai decennali. Di fronte all’attivismo di enti le cui popolazioni sono tremendamente segnate dalle piaghe di una storia drammatica, il ministero dell’ambiente non trova di meglio che affidare la bonifica dei siti contaminati alla stessa società che ne ha causato l’inquinamento, omettendo di spendere finanche una sola parola sulla più volte richiesta indagine epidemiologica. Questi i fatti. Questa, purtroppo, la verità>>.



 

 
 
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