«Al presidente Scopelliti va
riconosciuto un importante merito:
essere riuscito, dopo due mesi di
intenso e faticoso lavoro, a fare
chiarezza sull’esatto ammontare del
debito sanitario calabrese, sgombrando
il campo da fantasmi ed equivoci e
gettando le basi per una seria
programmazione del futuro della sanità
in Calabria».
È quanto afferma il presidente del
Comitato regionale di controllo
contabile, Gianluca Gallo, in
relazione alle prospettive
tratteggiate in fatto di sanità dal
presidente della Giunta regionale
Giuseppe Scopelliti. «Sapere che il
debito del comparto ammonta, senza più
dubbio alcuno, ad 870 milioni di euro
- osserva il consigliere regionale
dell’Udc – è un primo, necessario
passo verso la definizione dei
contorni della comunque indispensabile
ed urgente riforma della sanità».
Aggiunge Gallo: «Di tanto va dato atto
al presidente Scopelliti, che sin dal
giorno del suo insediamento, con
caparbietà e col convinto sostegno
dell’intera maggioranza, si è
adoperato perché fosse almeno definita
senza più ombre di dubbio la
profondità della voragine debitoria
originata da anni di inefficiente
gestione della sanità, durante i quali
l’incertezza riconnessa all’esatta
determinazione del dato è stata
strumentalmente utilizzata per
alimentare continue tensioni e
contrasti dietro i quali celare
disservizi ed operazioni dal sapore
anche clientelare». Adesso, per il
presidente del Comitato regionale di
controllo contabile, «si può
finalmente voltare pagina: di fronte
al persistere d’una generale crisi
economica, è doveroso amministrare
ispirandosi a criteri quali il
rispetto dei diritti dei cittadini e
del principio di compatibilità
finanziaria delle scelte adottate. Ed
anche in ambito sanitario si può ora
lavorare e programmare in
quest’ottica». Chiosa Gallo: «Sprechi
e inefficienza saranno eliminati per
dar vita ad una rete sanitaria che
garantisca la qualità della sanità di
base in tutta la regione,
privilegiando la tutela di punti di
eccellenza capaci di dare risposta
alle esigenze dei calabresi e,
soprattutto, di arginare il fenomeno
dell’emigrazione sanitaria, garantendo
al contempo l’equilibrio dei conti e,
di riflesso, i processi di sviluppo e
crescita della nostra terra».
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