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Il Quotidiano della Calabria
5 marzo 2010
Mimmo Petroni

 

La richiesta del Comune alla Regione
Cassano, le palme uccise dai parassiti chiesta la calamità
 
L’amministrazione comunale di Cassano chiede alla Regione Calabria il riconoscimento dello stato di calamità naturale per i gravi danni alle palme presenti sul territorio, soprattutto costiero, causati dal “Rhynchopho - rus ferrugineus”, meglio noto ormai, come il “punteruolo rosso”. Lo ha comunicato l’assessore Roberto Bruno, delegato dal sindaco Gianluca Gallo, all’ambiente, durante una riunione operativa tenutasi nel palazzo di città, alla quale ha partecipato l’ispetto re dell’ufficio fitosanitario regionale, presso il porto di Corigliano, Gaetano Vincenzi., il responsabile del servizio ambiente,  Giuseppe Rodilosso e il presidente dell’associazione Laghi di Sibari, Nunzio Masotina. Nel corso dei lavori, è stato fatto il punto della situazione relativa all’azione nefasta del parassita sulle piante della specie palme, che sta interessando tutta la fascia jonica cosentina e anche quella tirrenica. L’insetto in questione, è originario dell'Asia sudorientale dove è responsabile di seri danni alle coltivazioni di Cocos nucifera. Il parassita, secondo gli esperti della materia, potrebbe portare all'estinzione delle palme. Sarebbe un danno all’immagine di tante realtà di inestimabile valore ambientale, paesaggistico e non solo. La causa della rapida diffusione, è stato riferito durante la riunione cassanese, deriva principalmente dal commercio di esemplari di palma infestati dall'insetto e, purtroppo, non riconosciuti tali. Lungo fra i 19 ed i 45 mm, l’insetto presenta una livrea di colore rosso-brunastro, con macchioline nere nella parte superiore del torace. Possiede un lungo rostro ricurvo, che nel maschio è più accentuato e ricoperto da una fitta peluria  brunastra, alla sua base sono inserite le antenne. La infestazione può essere a lungo asintomatica e manifestarsi solo in una fase avanzata. I primi sintomi sono rappresentati da un anomalo portamento della chioma, che assume un caratteristico aspetto divaricato "ad ombrello aperto". Nei casi più gravi si arriva alla perdita completa delle foglie, per cedimento del rachide fogliare, per cui la pianta appare come "capitozzata". Nello stadio terminale della infestazione si produce un vero e proprio "collasso" della pianta: solo a questo punto le colonie di curculionidi abbandonano la pianta attaccata migrando su un nuovo esemplare. In ambienti di recente introduzione, come in Italia, è di fondamentale importanza la profilassi al fine di evitare l'espansione del fitofago, intervenendo precocemente sui focolai d'infestazione. In proposito, sulla base delle difficoltà oggettive di diagnosticare precocemente gli attacchi e d'intervenire con interventi curativi, si sono rivelati di particolare importanza: il monitoraggio da parte degli Osservatori fitosanitari; il mantenimento delle palme in buone condizioni nutrizionali e fitosanitarie; l'adozione di tecniche di potatura e cure che riducano i possibili siti di penetrazione dell'insetto; la distruzione dei focolai d'infestazione, rappresentati da palme attaccate, adottando accorgimenti finalizzati ad impedire lo sfarfallamento degli adulti. Nel comprensorio cassanese, conclusa la fase preliminare del monitoraggio, esperti e istituzioni sono, ora, impegnati nella fase operativa, il cui intervento, hanno sottolineato sia l’assessore Bruno che l’ispettore Vincenzi, sarà incentrato, da un lato,sull’abbattimento delle piante malate e loro distruzione secondo le procedure previste, dall’altro, sul trattamento a scopo preventivo delle altre piante di palma. Dalla preoccupazione espressa dagli addetti ai lavori, emerge che un risultato positivo al momento non è scontato.
 
 
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