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Calabria Ora
17 marzo 2010
Pasquale Golia

 

Sibari, dove c’erano i clan ora sorge la caserma della gdf
 


Giornata storica a Cassano allo Ionio, in provincia di Cosenza. Lo Stato si è ripreso ciò che la malavita locale aveva usurpato ai cittadini. E’ stata inaugurata ieri, infatti, la caserma della guardia di finanza a Sibari che sorge proprio in uno stabile confiscato al boss della ’ndrangheta locale degli anni ’90 Giuseppe Cirillo. A presenziare la cerimonia è stato lo stesso comandante generale delle fiamme gialle, il generale Cosimo D’Arrigo, al quale sono stati resi gli onori militari da una compagnia di formazione schierata nel piazzale delle caserma. Hanno preso posto nello schieramento  anche i labari delle associazioni combattistiche e d’Arma e i gonfaloni del Comune di Cassano allo Ionio e della Provincia di Cosenza. Il generale D’Arrigo, nel corso del suo discorso, ha inteso innanzitutto ricordare il gesto eroico compiuto nel 1909 dal sottotenente Carmine Perrone, a cui è stata intitolata la struttura; gesto che è ora inciso in una lapide in marmo appositamente realizzata e dedicata a perenne ricordo del coraggio e dell’ammirevole  comportamento tenuto dall’ufficiale. Dopo la scopertura avvenuta a cura della madrina della cerimonia, la signora Giuseppina Fronteddu, consorte del comandante generale, la lapide è stata benedetta  dal vescovo di Cassano monsignor Vincenzo Bertolone. Presenti alla manifestazione anche molti bimbi, speranza di legalità sul territorio. Lo stesso generale delle fiamme gialle intrattenendosi con i giornalisti ha sottolineato l’importanza dell’evento odierno, collegato anche alla particolare, quanto attuale politica dello Stato volta all’aggressione dei patrimoni illecitamente acquisiti dalle organizzazioni criminali. Così ha spiegato il sindaco di Cassano Gianluca Gallo: «La presenza di un nuovo presidio di forze dell’ordine, nella fattispecie la guardia di finanza, è importantissima e serve a risolvere molti problemi di legalità nel nostro comune». Quanto alla fase storica che sta vivendo il nostro Paese: «Questo è un periodo di grave crisi, una crisi in tutta Italia ed Europa - ha ricordato il primo cittadino - che ha ripercussioni gravi su un comune debole come il nostro. Qui la maggior parte dei cittadini vuole vivere in serenità, ma è sotto scacco di una esigua minoranza che continua a far rumore, abbandonandosi ad ogni genere di illegalità. Lo Stato in questa situazione non può tirarsi indietro. Dobbiamo lavorare per isolare questa minoranza anche chiedendo al governo misure di prevenzione serie».
 

 
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