Giornata storica a Cassano allo Ionio,
in provincia di Cosenza. Lo Stato si è
ripreso ciò che la malavita locale
aveva usurpato ai cittadini. E’ stata
inaugurata ieri, infatti, la caserma
della guardia di finanza a Sibari che
sorge proprio in uno stabile
confiscato al boss della ’ndrangheta
locale degli anni ’90 Giuseppe
Cirillo. A presenziare la cerimonia è
stato lo stesso comandante generale
delle fiamme gialle, il generale
Cosimo D’Arrigo, al quale sono stati
resi gli onori militari da una
compagnia di formazione schierata nel
piazzale delle caserma. Hanno preso
posto nello schieramento anche i
labari delle associazioni
combattistiche e d’Arma e i gonfaloni
del Comune di Cassano allo Ionio e
della Provincia di Cosenza. Il
generale D’Arrigo, nel corso del suo
discorso, ha inteso innanzitutto
ricordare il gesto eroico compiuto nel
1909 dal sottotenente Carmine Perrone,
a cui è stata intitolata la struttura;
gesto che è ora inciso in una lapide
in marmo appositamente realizzata e
dedicata a perenne ricordo del
coraggio e dell’ammirevole
comportamento tenuto dall’ufficiale.
Dopo la scopertura avvenuta a cura
della madrina della cerimonia, la
signora Giuseppina Fronteddu, consorte
del comandante generale, la lapide è
stata benedetta dal vescovo di
Cassano monsignor Vincenzo Bertolone.
Presenti alla manifestazione anche
molti bimbi, speranza di legalità sul
territorio. Lo stesso generale delle
fiamme gialle intrattenendosi con i
giornalisti ha sottolineato
l’importanza dell’evento odierno,
collegato anche alla particolare,
quanto attuale politica dello Stato
volta all’aggressione dei patrimoni
illecitamente acquisiti dalle
organizzazioni criminali. Così ha
spiegato il sindaco di Cassano
Gianluca Gallo: «La presenza di un
nuovo presidio di forze dell’ordine,
nella fattispecie la guardia di
finanza, è importantissima e serve a
risolvere molti problemi di legalità
nel nostro comune». Quanto alla fase
storica che sta vivendo il nostro
Paese: «Questo è un periodo di grave
crisi, una crisi in tutta Italia ed
Europa - ha ricordato il primo
cittadino - che ha ripercussioni gravi
su un comune debole come il nostro.
Qui la maggior parte dei cittadini
vuole vivere in serenità, ma è sotto
scacco di una esigua minoranza che
continua a far rumore, abbandonandosi
ad ogni genere di illegalità. Lo Stato
in questa situazione non può tirarsi
indietro. Dobbiamo lavorare per
isolare questa minoranza anche
chiedendo al governo misure di
prevenzione serie».
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