Il comune di Cassano all’Ionio chiede alla
regione Calabria il riconoscimento dello
stato di calamità naturale per i gravi
danni alle palme presenti sul territorio,
soprattutto costiero, causati dal
Rhynchophorus ferrugineus, meglio noto
ormai, come il “punteruolo rosso”. Lo ha
comunicato l’assessore delegato, dal
sindaco Gianluca Gallo, all’ambiente,
Roberto Bruno, durante una riunione
operativa tenutasi nel palazzo di città,
alla quale ha partecipato l’ispettore
dell’ufficio fitosanitario regionale,
presso il porto di Corigliano, Gaetano
Vincenzi., il responsabile del servizio
ambiente, Giuseppe Rodilosso e il
presidente dell’associazione Laghi di
Sibari, Nunzio Masotina. Nel corso dei
lavori, è stato fatto il punto della
situazione relativa all’azione nefasta del
parassita sulle piante della specie palme,
che sta interessando tutta la fascia
jonica cosentina e anche quella tirrenica.
L’insetto in questione, è originario
dell'Asia sudorientale dove è responsabile
di seri danni alle coltivazioni di Cocos
nucifera. La prima segnalazione in Italia
risale al 2004. Il parassita, secondo gli
esperti della materia, potrebbe portare
all'estinzione delle palme. Sarebbe un
danno all’immagine di tante realtà di
inestimabile valore ambientale,
paesaggistico e non solo. La causa della
rapida diffusione, è stato riferito
durante la riunione cassanese, deriva
principalmente dal commercio di esemplari
di palma infestati dall'insetto e,
purtroppo, non riconosciuti tali. Lungo
fra i 19 ed i 45 mm, l’insetto presenta
una livrea di colore rosso-brunastro, con
macchioline nere nella parte superiore del
torace. Possiede un lungo rostro ricurvo,
che nel maschio è più accentuato e
ricoperto da una fitta peluria brunastra,
alla sua base sono inserite le antenne. La
infestazione può essere a lungo
asintomatica e manifestarsi solo in una
fase avanzata.I primi sintomi sono
rappresentati da un anomalo portamento
della chioma, che assume un caratteristico
aspetto divaricato "ad ombrello aperto".
Nei casi più gravi si arriva alla perdita
completa delle foglie, per cedimento del
rachide fogliare, per cui la pianta appare
come "capitozzata". Nello stadio terminale
della infestazione si produce un vero e
proprio "collasso" della pianta: solo a
questo punto le colonie di curculionidi
abbandonano la pianta attaccata migrando
su un nuovo esemplare. In ambienti di
recente introduzione, come in Italia, è di
fondamentale importanza la profilassi al
fine di evitare l'espansione del fitofago,
intervenendo precocemente sui focolai
d'infestazione. In proposito, sulla base
delle difficoltà oggettive di
diagnosticare precocemente gli attacchi e
d'intervenire con interventi curativi, si
sono rivelati di particolare importanza:
il monitoraggio da parte degli Osservatori
fitosanitari; il mantenimento delle palme
in buone condizioni nutrizionali e
fitosanitarie; l'adozione di tecniche di
potatura e cure che riducano i possibili
siti di penetrazione dell'insetto; la
distruzione dei focolai d'infestazione,
rappresentati da palme attaccate,
adottando accorgimenti finalizzati ad
impedire lo sfarfallamento degli adulti.
Nel comprensorio cassanese, conclusa la
fase preliminare del monitoraggio, esperti
e istituzioni sono, ora, impegnati nella
fase operativa, il cui intervento, hanno
sottolineato sia l’assessore Bruno che
l’ispettore Vincenzi, sarà incentrato, da
un lato, sull’abbattimento delle piante
malate e loro distruzione secondo le
procedure previste, dall’altro, sul
trattamento a scopo preventivo delle altre
piante di palma. Dalla preoccupazione
espressa dagli addetti ai lavori, emerge
che un risultato positivo al momento non è
scontato.-
Il Capo Ufficio Stampa
- Mimmo Petroni -
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